E’ stata proprio una bella iniziativa quella promossa a San Pietroburgo dal Ceq, il Consorzio di garanzia dell’olio extra vergine di oliva di qualità. Si è svolta infatti nella splendida città che è stata della zarina Caterina II, una conferenza stampa dedicata al lancio del secondo anno della campagna “O-live health and beauty secret”. Si tratta di un altro passo avanti compiuto sulla strada della valorizzazione dell’olio di qualità all’estero. Con la conferenza stampa che si è tenuta nell’Atrium “Versailles” del Grand Hotel Emerald di San Pietroburgo, il Ceq ha messo a segno un importante risultato dal punto di vista educativo. Non solo, infatti, il Consorzio ha avuto conferma della ricettività dei consumatori russi verso l’olio d’oliva, ma la leva salutistica e nutrizionale utilizzata come tema centrale della conferenza è stata vincente.
“Le premesse perché le quote di consumo di olio crescano in Russia – ha spiegato il presidente del Ceq Elia Fiorillo – ci sono tutte. I russi hanno dimostrato molta curiosità e interesse al momento degli assaggi: l’elemento che sempre colpisce sono le diverse varietà di oli e il loro abbinamento con piatti di ogni genere. Mantenere un atteggiamento di non invasione nella cultura alimentare russa è senz’altro la marcia giusta, ma i presenti sono rimasti colpiti anche dall’importanza che l’olio d’oliva può avere rispetto al miglioramento della salute e all’aumento delle prospettive di vita.”
E proprio dell’incidenza che il consumo quotidiano di olio ha sull’aspettativa di vita ha parlato Massimo Occhinegro, consulente di marketing internazionale. “Negli ultimi anni in Giappone, negli Stati Uniti e da ultimo in India il consumo di olio d’oliva è aumentato sensibilmente. E, in modo direttamente proporzionale, è cresciuta l’aspettativa media di vita” ha detto Occhinegro illustrando i dati che confermano come dal 1960 ad oggi la vita media dei consumatori giapponesi, americani e indiani sia cresciuta di circa 10 anni. “Al contrario in Russia, ha proseguito, l’aspettativa di vita è scesa dal 1970 ad oggi da 63 a 59 anni. E tra le principali cause di morte ci sono anche le malattie cardiovascolari che l’olio d’oliva contribuisce a prevenire.”
Che la Russia attribuisca un ruolo sempre maggiore all’olio d’oliva, è possibile notarlo nei supermercati. Anche a San Pietroburgo l’olio compare ormai in grande evidenza e, anche se la rotazione sugli scaffali è ancora bassa, c’è una copiosa presenza di referenze che dimostra un grado di attenzione notevole. E anche gli scaffali sono organizzati per dare risalto agli oli ricavati dalle olive: un gran numero di bottiglie è piazzato in primo piano, segno che si vanno guadagnando via via sempre più ampi spazi espositivi, un tempo impensabili, rispetto ad altri condimenti.
“Il progetto “O-live”, portato avanti dal Ceq, ha lasciato delle utili tracce nel corso della seguitissima conferenza stampa e può senz’altro imprimere quella marcia in più a favore dell’ olio d’oliva, ha dichiarato l’oleologo Luigi Caricato. “L’ambiente, molto ricettivo, dimostra che il terreno è fertile. E’ necessario solo sensibilizzare maggiormente i consumatori russi, agendo sulle leve giuste: l’aspetto salutistico e nutrizionale, prima di tutto,. Direi che è l’elemento cardine. Un grande segnale di speranza per la crescita del consumo di olio traspare anche dalla diffusione di più oleoteche in grande stile, con un negozio specializzato in oli, olive e prodotti derivati. E d’altronde, ha aggiunto, anche storicamente la Russia non è nuova all’olio. Aneddoti antichi riportano alla mente episodi edificanti come quello dell’oleologo ante litteram Giovanni Presta, salentino, che donò nel 1786 a sua maestà l’imperatrice Caterina II un volume, “Memoria su i saggi diversi di olio”, unitamente ad alcuni camioni d’olio rappresentativi delle varie tipologie dell’epoca”.
“O-live health and beauty secret” è la campagna triennale di promozione degli oli comunitari in Russia e Cina realizzata dal Ceq e co-finanziata dal ministero delle politiche agricole e dall’Unione europea:. Le attività previste per il triennio vanno da una campagna a mezzo stampa (workshop, conferenze stampa, banner, pagine e cartelloni pubblicitari), alla partecipazione alle maggiori fiere agroalimentari del paese fino a corsi di formazione per ristoratori, studenti di scuole di cucina e operatori del settore, quali buyer e importatori, ma anche attività di informazione nei punti vendita. Attraverso queste attività e un ufficio stampa dedicato Ceq intende informare e coinvolgere opinion maker, giornalisti, chef, gastronomi, nutrizionisti e giovani consumatori propensi all’innovazione e alla sperimentazione in cucina, che potranno essi stessi diventare in futuro ambasciatori nella diffusione della cultura dell’olio e dei suoi diversi impieghi nella cucina locale.
Una risposta a La cultura dell’olio in Russia, a San Pietroburgo