Viaggio tra i frantoi ipogei del Salento. Terza tappa: l’entroterra del Brindisino

Percorso conclusivo delle tre tappe nel Salento degli olivi e dell’olio. Questa volta si va a Nord, nell’area del Brindisino. Itinerario programmato per la giornata di venerdi

Il Salento, antica Terra d’Otranto, è nota terra dell’olivo, che, con il frumento e la vite ha rappresentato, fin dai secoli più remoti, il trittico produttivo dell’agricoltura salentina. E’ stato ed è parte integrante della storia, dell’economia e della cultura locale. Ne caratterizza il paesaggio, rendendolo unico e irripetibile.

Già noto ai Romani, nella seconda metà del Quattrocento e, soprattutto, nel Cinquecento, l’olivo acquistò un posto importante nel quadro dell’economia locale: distese olivetate si sviluppavano da Otranto a Brindisi. Gallipoli, San Cataldo (porto di Lecce) e Brindisi erano sedi di un fiorente traffico d’olio, che vedeva protagonisti mercanti veneziani, genovesi, fiorentini, napoletani, greci ed albanesi. I viaggiatori stranieri, che nel Settecento visitarono il Salento (H. von Riedsel, U. De Salis Marschlins e H. Swinburne) ne esaltarono l’ imponente mole e la diffusa presenza sul territorio. A fine Ottocento più della metà dell’intera superficie coltivata era destinata ad oliveti, il cui prodotto veniva preparato e lavorato in numerose e complesse strutture (trappeti), spesso sotterranee. In quegli anni si contavano nel Salento ben 1.700 frantoi, quasi tutti ipogei oppure ricavati nella roccia e ricoperti da volte a botte.

I trappeti “a grotta”, architetture in negativo, industrie sotterranee, e i ridenti “boschi d’olivo sono espressione della storia, dell’economia e del paesaggio salentino.

Ad essi sono destinati tre percorsi turistici, che si svolgono nel paesaggio degli olivi del Salento.

 

III° Percorso. Il territorio degli olivi del Salento Brindisino (venerdì)

Il percorso attraversa l’entroterra della provincia di Brindisi, in un’affascinante contesto paesaggistico caratterizzato da un’alternanza di pianura e collina, fra frantoi ipogei urbani e rurali, castelli e masserie, secolari esemplari di olivi e carrubi. I frantoi ipogei di Torre Santa Susanna, recentemente recuperati, costituiscono un’interessante esempio di archeologia industriale urbana. Allo stesso modo il Trappeto del Duca, risalente al XVII secolo, è ubicato armoniosamente nella gravina di Villa Castelli, sulle ultime propaggini meridionali delle Murge. Mesagne, già importante centro in età messapica, continua ad avere una notevole importanza agricola nel territorio brindisino e presenta testimonianze culturali e storiche di notevole interesse, fra le quali il frantoio di Palazzo Guarini. In agro di Ostuni, “città bianca”, sorge maestosa, in un contesto paesaggistico di rilievo, la masseria fortificata Li Santuri, dotata di un pregevole frantoio ipogeo.

Ore 9,30: partenza dal Centro Culturale Casa dell’Olivo. Oleoteca di’Italia in Leverano;

Ore 10,00: arrivo a Torre Santa Susanna e visita ai frantoi ipogei urbani;

Ore 11,30: Villa Castelli. visita al Trappeto del Duca ed alla gravina;

Ore 13,00: Mesagne. Pranzo presso il ristorante San Frediano e visita al frantoio di palazzo Guarini del XVI secolo;

Ore 16,30: arrivo alla masseria Li Santuri (in agro di Ostuni), visita del frantoio ipogeo, passeggiata tra gli olivi e i carrubi secolari, percorrendo un tratto della Via Traiana, fino al vicino dolmen di Montalbano.

Ore 17,30: visita del centro storico di Ostuni.

Ore 19,15: rientro al Centro Culturale Casa dell’Olivo. Oleoteca di’Italia in Leverano.

Servizi

– guida in lingua

– pranzo a Mesagne presso il Ristorante San Frediano

Le prenotazioni devono essere effettuate direttamente a:

e-mail: segreteria@casadellolivo.it:

tel 0039.328.1236385

Prenotazioni e disdette devono avvenire entro e non oltre 24 ore prima dell’escursione.

Costo di ogni singola escursione € 80,00 (comprensivo di pullman, pranzo, guida ed ingresso ai trappeti)

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